Nogaredo – Piazza Caprara – Santa Teresa. Dislivello m. 731 – tempo di percorrenza ore 2.00.
Da Nogaredo si segue una pista che sale fino al Sassello, incrociando il percorso della Via Francisca (ci si può arrivare anche dalla vicina frazione di Schenone, posta subito al di là -Nord- del torrente Bolgadregna). Si trovano qui alcuni ruderi, uno ristrutturato di recente, mentre una casa è ornata da un bel dipinto di carattere religioso.
Da qui si imbocca una “strécia” (sentiero delimitato ai lati da muri in pietra) che sale per alcune decine di metri per poi piegare a sinistra (Sud-Ovest) e percorrere una traversa che guadagna quota con andamento costante, tra resti di antiche vigne a valle ed estesi castagneti a monte. Raggiunto un dosso che si trova sulla verticale della località Luoghi (vedere scheda), il percorso compie una netta curva a destra (qui una comoda pietra era un tempo la “pòsa” dove chi saliva poteva appoggiare il carico e riposare brevemente) e poi riprende a salire fino al vicino pianoro morenico della Piazza (vedere scheda). Poco sopra si trovano i crotti della Piazza.
Proseguendo si tiene la sinistra e si sale in quota con un percorso a zig-zag piuttosto ripido, fino alla sommità del dosso denominato Mott de Mugnìna, dove il sentiero piega sulla destra (Nord) e prosegue con un andamento trasversale sopra le gole del torrente Bolgadregna, passando accanto a qualche rudere e sempre accompagnato da boschi di castagno e betulla.
Prima di riprendere l’ultimo tratto che presenta una decisa salita, si trova un enorme masso denominato Sass (Balóon) dàla Strìa: il nome deriva da una venatura che lo attraversa in diagonale e che, secondo la tradizione popolare, rappresenta i segni della catena che una strega vi avrebbe legato per farlo precipitare sugli abitanti del paese sottostante. Si sale con continui zig-zag, avendo sempre sulla destra i precipizi sopra il torrente, fino a raggiungere alcuni speroni di roccia che fanno piegare il sentiero decisamente a sinistra, portando subito alla cappella dei Crestóon (denominazione dialettale delle roccette, assimilate a delle creste, oltre le quali ci sono i dirupi sopra la gola della Bolgadregna, che qui compie una decisa svolta verso sinistra: Nord).
Il percorso da qui a Piazza Caprara dura qualche decina di minuti ed è abbastanza ripido, tenendosi sempre sul lato a valle rispetto alla dorsale oltre la quale scorre il torrente. Si raggiunge una piccola piana con poche baite, alcune ormai cadute o in stato di estremo degrado; altre si trovano proseguendo verso Sud-Ovest, a quota leggermente superiore (la località, da qualche anno, è raggiunta da una pista forestale, che si stacca verso Nord dalla strada di collegamento tra Era e il maggengo di Paiedo: vedere schede relative).
Proseguendo verso Santa Teresa, si imbocca sulla destra un sentiero recentemente rifatto e messo in sicurezza, attraversando il torrente Bolgadregna sul nuovo ponte in metallo che ha sostituito il precedente (in legno, ormai pericolante).
Si risale quindi il dosso denominato Faidèl, e su questo percorso si incontra una gradita sorpresa: il rifacimento, a scopo didattico, del “pujàtt”, la catasta che un tempo si allestiva per ricavare il carbone di legna. In breve ci si trova al Pianello (pochi prati ormai incolti, dove il bosco avanza inesorabilmente) e, dopo l’attraversamento di alcuni ruscelli, si incontrano le prime case del maggengo. Poco avanti, sul bordo del modesto pianoro e con stupenda vista sulla valle sottostante, si può finalmente riposare davanti alla chiesetta dedicata ai Santi Teresa e Giorgio.