Paiedo – Bocchetta di Chiaro. Dislivello m. 780 – tempo di percorrenza ore 2.30.
Entrati nell’abitato di Paiedo (presso la chiesa per chi sale dal vecchio sentiero, oppure in corrispondenza del tornante vicino alle prime case) si risale per il bel viottolo selciato, rinnovato di recente, fino alla prima, bella fontana visibile sulla sinistra e ricavata da un unico blocco di pietra.
Si imbocca qui un sentiero che passa tra le case e prosegue verso Sud-Ovest, esce dall’abitato e si inoltra nel bosco, per poi scendere gradatamente verso alcuni ruderi ed abbassarsi ulteriormente fino a consentire l’attraversamento di un primo ramo del torrente Casenda. Superato un dosso, con un pittoresco passaggio sotto un “cròtt” (sporgenza di un enorme masso) si varca un secondo ramo dello stesso torrente, si compie una breve traversa e si giunge su un ulteriore dosso, inizio di un lungo e monotono percorso in salita.
Si prosegue a zig-zag tra boschi di betulla e qualche faggio; più su il faggeto si intensifica, fino a creare un fitto bosco di piante secolari, che impediscono spesso la vista sul panorama sottostante. Si tenga conto che la zona è esposta a Nord, per cui spesso il percorso avviene in condizioni di scarsa luminosità: solo la presenza di un elettrodotto che valica la Bocchetta di Chiaro consente, di tanto in tanto, uno sguardo verso il basso, grazie al periodico taglio della vegetazione effettuato per motivi di sicurezza. Man mano che si sale si raggiungono e superano le sommità di numerosi dossi, con l’illusione di essere prossimi alla méta. Per la verità il percorso è piuttosto lungo e faticoso, mentre la vegetazione passa gradatamente dai faggi ai pini ed abeti bianchi. Finalmente iniziano delle traverse verso destra (Ovest) ed ogni tanto si intravede la zona più luminosa della bocchetta, che si raggiunge dopo avere superato gli ultimi speroni rocciosi.
Qui la fatica viene ripagata dal magnifico panorama che si apre a Nord su tutta la Valchiavenna e, dalla parte opposta, sulla Bassa Valtellina e sul Lago di Como.